giovedì 21 maggio 2015

Insieme per Due Carrare lascia il campo

Da molto tempo non aggiorniamo più questo blog: lo facciamo ora per una volta, che potrebbe essere l'ultima.

Dopo quindici anni di attiva partecipazione alla vita politica del nostro comune, crediamo che sia arrivato il momento di voltare pagina.  Lasciamo la partecipazione alla campagna elettorale in corso e ai lavori del prossimo consiglio comunale "in eredità" a una nuova generazione di amministratori, che sa guardare al futuro del nostro territorio, e della comunità che lo popola, con rinnovata energia e con una prospettiva nuovamente di lungo periodo.

L’Amministrazione guidata da Egidio Bergamasco (1995-2000 e 2000-2005) ha lasciato un segno incancellabile e un'eredità che, purtroppo, chi lo ha seguito non ha saputo valorizzare e continuare: uno sforzo notevole per realizzare veramente il Comune di Due Carrare attraverso opere e progetti.  Vogliamo ricordarne solo qualcuno: la nuova scuola primaria del capoluogo e gli ampliamenti a Terradura e Cornegliana, il nido integrato di San Giorgio, il centro Andreoli (poliambulatorio) di Santo Stefano prima realizzato e poi ampliato, la Casa dei Carraresi (progettata e finanziata), vari interventi sulla viabilità (primo fra tutti il progetto e il finanziamento per l’asse stradale via San Pelagio-via Figaroli) e poi il primo Piano Regolatore di Due Carrare che, con un metodo assolutamente innovativo per i tempi, impegnava territorio con un equilibrio mai visto prima e con scopi principalmente legati alla realizzazione di spazi e servizi per l’intera comunità, oltre che a dare una configurazione unitaria al capoluogo (che è ancora oggi incompiuto).


Il Piano regolatore previsto dall'amministrazione Bergamasco era un progetto che avrebbe potuto veder sorgere una “cittadella dello sport” (completa del famoso Palazzetto, progettato attraverso un concorso nazionale di progettazione e già finanziato) e avrebbe dato piena autonomia e sicurezza alla “cittadella dello studio”.  È un deprecabile peccato che molte di quelle previsioni e progetti siano stati sacrificati sull’altare dell’improvvisazione e del pressapochismo di chi ha amministrato in questi ultimi dieci anni.


Gli ultimi dieci anni all'opposizione sono stati certamente sterili di risultati (i numeri sono numeri e ben poco altro si può aggiungere), anche se siamo riusciti a disinnescare qualche "mina" depositata dalla maggioranza (una per tutte, ricordiamo l'aviosuperficie di Cornegliana).  Non lo sono stati, però, come esperienza: ne è riprova il fatto che proprio su quei banchi, osservando un modo di amministrare che certo non fa bene al paese, si sia sviluppato l’embrione di un nuovo progetto amministrativo.  Lo spirito e la visione di “Insieme per Due Carrare” rimarranno vive nel patrimonio del nostro Comune e noi stessi contribuiremo ancora con le nostre idee alla prospettiva di lungo raggio che, sola, può portare ad una nuova Due Carrare.



Alle prossime elezioni comunali del 31 maggio sosteniamo convintamente la lista civica “PraticaMente Due Carrare”: non solo per il fatto che il candidato sindaco Davide Moro e il capolista Andrea Rosina sono entrambi “nostri” consiglieri comunali (il secondo addirittura capogruppo), ma soprattutto perché crediamo che Davide e la sua squadra abbiano tutte le capacità, le competenze, l’umiltà e l’onestà delle quali Due Carrare ha bisogno.

Vi lasciamo con due interventi che il nostro consigliere Moreno Salvò ha tenuto nelle ultime due sedute del Consiglio comunale, il 30 marzo e il 30 aprile. Anche se non esaustivi per questioni di tempo e di spazio (si sarebbe potuto citare anche, per dirne uno, il naufragio dell’Unione Padova Sud, che ha contribuito in modo determinante al tracollo del numero di agenti di polizia locale, passati da quindici per cinque comuni agli attuali cinque per tre comuni) sono in qualche modo il riassunto della (triste) esperienza di opposizione degli ultimi dieci anni e il nostro auspicio per la prossima amministrazione. Ad maiora!

Andrea Rosina, Moreno Salvò, Davide Moro




Consiglio comunale, 30 marzo 2015
Bilancio di previsione 2015
Dichiarazione del consigliere Moreno Salvò

Presidente, colleghi consiglieri,
stasera, finalmente, vediamo calare il sipario sull’amministrazione Vason bis. Questa mia è una dichiarazione che non vuole addentrarsi nei particolari tecnici del bilancio, ché d’altra parte sarebbe tempo mal impiegato: è una semplice dichiarazione politica che, in quanto tale, non attende né risposte né repliche. Tutto ciò che avevate da dire e, soprattutto, da fare di positivo per la nostra comunità non lo avete fatto in cinque anni e mi sembrerebbe tardivo, stucchevole e del tutto fuori luogo che le risposte arrivassero a sessanta giorni dalle elezioni.

Sembra di essere in uno di quei racconti noir dove il colpevole viene svelato fin dall’inizio e tutto l’intreccio si dipana allo scopo di vedere chi lo scoprirà e in che modo. Questa sera, il “colpevole” del vostro racconto si scopre da solo, si arrende all’evidenza e alza bandiera bianca. Colpevole di mala administración, direbbe probabilmente Almodovár. Che il, o i, colpevoli fossero noti fin dall’inizio, per noi, è evidente. Ciò che più ci ha impressionati, però, è stata la traiettoria sempre più accelerata con la quale siete caduti in basso, portando con voi il nostro Comune.

Nella deliberazione di Giunta in cui sono stati approvati gli adempimenti propedeutici all’approvazione del Bilancio si legge: "questo Comune è interessato al rinnovo degli organi comunali nelle elezioni amministrative 2015 pertanto, al fine di consentire un funzionamento dell’intero apparato amministrativo il più regolare possibile, si ritiene di proporre al consiglio comunale l’adozione di un bilancio puramente tecnico riservando alla futura amministrazione eventuali scelte di governo diverse.". Potrebbe perfino sembrare un atto di buonsenso, una sorta di testimone da passare a chi verrà dopo, anche se non ricordo che abbiate fatto lo stesso cinque anni or sono. In verità, a noi sembra più che altro la vostra "bandiera bianca": per voi il futuro non esiste! Che beffa del destino, che contrappasso dantesco, per un gruppo che avete battezzato "Due Carrare per il Futuro" e che aveva tra le sue parole d’ordine il rinnovamento!

Voi, qui presenti stasera, avete rinnegato quella parola d’ordine fin dalle elezioni di cinque anni or sono, sacrificando i candidati più giovani (e forse più inesperti) sull’altare dell’esserci. Ora dimostrate ciò che siete: una gerontoamministrazione, senza prospettive e con l’apertura mentale e temporale di quella famosa farfalla disegnata anni fa da Altan che diceva: “Noi farfalle si vive un giorno solo e quando son le sei di sera si han già le palle piene”.

In questi anni abbiamo dovuto subire innumerevoli letture di slide esplicative e (soprattutto) giustificative delle spese incomprimibili e dei tagli subiti. La frase che resterà scolpita nella nostra memoria sarà: “Avremmo voluto fare questo e quello ma non abbiamo potuto!”. “Sì, in campagna elettorale avevamo promesso che avremmo fatto tante cose, ma avevamo i debiti da pagare! [e non lo sapevate?] e poi ’sto patto di stabilità che ci lega le mani! [e non sapevate che c’era?] Pensate, cari cittadini: cinque anni fa avevamo scommesso sul Piano regolatore, prevedendo venti milioni di opere da realizzare... che disdetta, poi, che c’era la crisi [già da tre anni, del resto, ma evidentemente non volevate crederci] e c’è ancora oggi e non abbiamo combinato un tubo!”. Anche questa sera, il “triennale” è da meno di quattro milioni, per la precisione da 3,85: si è sgonfiato come un soufflé, anzi, come un copertone bucato! E chiamarlo triennale, tra l’altro, è offensivo per il triennale stesso. Prima di tutto, è vuoto per due terzi, perché il 2016 e il 2017 sono in bianco: in pratica, secondo voi quest’anno si faranno 3,85 milioni di lavori, poi ci si siede e ci si riposa per un paio di annetti. Poi, stavolta siamo passati dal “libro dei sogni” all’“opuscolo dei desideri”: avete confezionato un elenco di lavori che per tre quarti (2,8 milioni su 3,85) dovrebbero essere coperti da contributi regionali o “di altri”, lasciando agli oneri di urbanizzazione (sempre aleatori!), per esempio, l’intervento sul cimitero di San Giorgio: vuol dire che il Sindaco farà un’ordinanza per istituire il divieto di decesso dei nostri compaesani, vista la mancanza di spazi per le sepolture.

Affrontare il capitolo “DEDA srl” sarebbe – diciamolo – come sparare sulla Croce Rossa. Neppure attribuire all’assessore Amati la salvifica delega all’urbanistica ha prodotto frutti: povera assessora, a cui hanno servito la pietanza avvelenata Tante “sane” (si fa per dire) aspettative naufragate, anche in questo caso, per colpa della crisi, tanti progetti soffocati nella culla! Così tanti erano i progetti che a ogni programmazione si spostavano e cambiavano (tranne, naturalmente, il palazzetto dello sport, del quale non c’è traccia): una vera e propria giostra di progetti, ma che dico progetti, di titoli! Sì, perché oltre alla nomenclatura, in concreto, alla fine non si è mai visto niente di niente. Ah, giusto: dimenticavamo la “mezza rotatoria” di via Gorghizzolo, che sarà destinata a passare agli annali dei Lavori pubblici come fulgido esempio del genio italico e carrarese!

Arriviamo così alla sceneggiata di fine mandato della “crociata” sulla fusione e sulle proprietà salvifiche dei contributi straordinari che ne potrebbero derivare. Probabilmente, il “crociato della fusione” neppure si rende conto che la sua fanatica azione rappresenta l’ufficiale autocertificazione del totale fallimento delle politiche di bilancio che sarebbero dovute essergli affidate. L’affresco a tinte fosche con cui dipinge la situazione, di fatto è solo il tentativo di “scaricare il barile”, verso lo Stato centrale, verso la Regione, verso il Patto di stabilità e verso il destino cinico e baro, che ce l’ha proprio con noi e penalizza le entrate. Ma ricordiamo anche il graduale e inesorabile aumento delle aliquote delle imposte locali e il margine minimo di un ulteriore possibile aumento (fatta salva, naturalmente, la doverosa sommossa popolare che seguirebbe). Ne consegue una domanda (retorica): se non ci fosse questa possibilità della fusione, tanto patrocinata e enfatizzata, per salvare i servizi, altrimenti a rischio, e coprire i costi delle necessità emergenti, come farebbe fronte alle esigenze di bilancio, visto che ha già munto a dovere la “vacca-cittadino” fino allo sfinimento? O, meglio ancora: se non ci fossero contributi straordinari, la patrocinata fusione sarebbe altrettanto opportuna e/o necessaria?

Possiamo comunque notare che quella stessa improvvisazione che l’ha fatto da padrona in questi anni si ripropone anche nelle ipotesi proposte: ovvero, destinare i fantomatici contribti decennali alla copertura di parti sostanziali della spesa corrente, cioè impegnare risorse “a termine” in impegni strutturali per coprire spese costanti e correnti: la tipica politica da “dopo di noi il diluvio!”. “Tiriamo a campare per un po’ di anni e poi, quando i finanzamenti straordinari finiranno… be’, noi non ci saremo più e chi ci sarà… pelerà la sua gatta!” (teoria interessante, peraltro già dichiarata e certificata pochi giorni or sono anche dall’ospite sindaco di Quero Vas).

È ovvio, quindi, dichiarare che questo bilancio di previsione è invotabile.

Concludo, però, con un auspicio e un augurio. L’auspicio è quello di un cambiamento e un rinnovamento veri tra sessanta giorni. L’augurio a tutta la nostra comunità è quello di poter avere finalmente, e di nuovo, un’amministrazione con un progetto: concreto per poter rispondere ai bisogni urgenti e immediati di molti, ma anche con sufficiente respiro per ridare a tutti noi, cittadini carraresi, la prospettiva di sviluppo che ci compete e ci meritiamo.

Grazie.



Consiglio comunale, 30 aprile 2015
Conto consuntivo 2014
Dichiarazione del consigliere Moreno Salvò

Presidente, colleghi consiglieri,

stasera davvero, finalmente, partecipiamo al termine del doppio mandato dell’amministrazione Vason. Siamo già in clima elettorale e tra trentadue giorni abbiamo tutti la speranza che si possa aprire una nuova stagione per la nostra comunità.

Questa mia è una dichiarazione che lascerà ai colleghi, se ne avranno la volontà e ne sentiranno la necessità, la macabra analisi di qualche numero contenuto nei documenti contabili nel vano tentativo di trovare qualche pulce da cavare. Questo mio breve intervento, visto che si analizza e si dovrà votare un consuntivo, vuole essere una dichiarazione solo politica, che, in quanto tale, non attende né risposte né repliche. Tutto quello che avevate da dire e, soprattutto, da fare di positivo per la nostra comunità, non lo avete detto né fatto in cinque anni, mi verrebbe da dire in dieci anni, e, ribadendo quanto già detto un mese fa, mi sembrerebbe tardivo, stucchevole e del tutto fuori luogo aspettarsi che il Bilancio di questo doppio mandato avesse più di qualche misero aspetto positivo rispetto al gravoso deficit che lascia in eredità alla prossima amministrazione.

In chiusura del doppio mandato ricevuto dai cittadini il conto consuntivo che lei chiude, egregio presidente, è pesantemente negativo e la responsabilità è tutta vostra. Magari con sfumature diverse, ma ognuno di voi, componenti il gruppo di maggioranza consiliare, ne porta un pezzo sulle spalle, non foss’altro che per l’inerzia con la quale avete lasciato navigare la barca amministrativa a discapito dei nostri cittadini. Lei, presidente, porta il peso più greve, perché lei si è scelto gli assessori e su di lei pesa la responsabilità anche del funzionamento della Giunta e di quanto ognuno dei suoi assessori ha gestito in questi anni su suo mandato e delega.

Veniamo al sodo. Farò solo alcuni esempi.

Nel corso di questi anni siamo passati, ovviamente a nostro giudizio, dal viaggiare a vista al viaggiare alla cieca e ora lasciate la barca nelle secche. Il vostro programma ammnistrativo è stato pressoché totalmente disconosciuto e non attuato. La totale assenza di capacità di programmazione è il vostro marchio di fabbrica.

Vi siete trincerati, a ogni occasione di discussione su conti e bilanci, dietro l’incertezza dei finanziamenti statali e dietro le pastoie dei vincoli del famigerato “Patto di stabilità” per trovare la scusante adatta per la vostra inconcludenza. Ovvio che io parli della inconcludenza nel realizzare cose perché, invece, quando si è trattato di far pareggiare i conti di bilancio siete sempre stati molto efficienti. Non a caso vantiamo un buon record di presenze ai piani alti delle classifiche provinciali che riguardano le tasse e le imposte: aliquote IMU, TASI e addizionale IRPEF ci hanno resi famosi a largo raggio. Noi Carraresi siamo anche molto “ricicloni”, ma, quando poi ci arrivano le fatture sempre più salate, anno dopo anno, ci accorgiamo che c’è anche chi, evidentemente, riesce a fare utile con i nostri rifiuti e a metterlo da parte alla… nostra salute!

Il “Patto di stabilità” sarà, come dite voi, un grosso handicap, ma lo è per tutti, o quasi, gli 8000 e più comuni italiani. Noi pensiamo che il “Patto di stabilità” sia uno strumento e che, come tutti gli strumenti, debba essere conosciuto ed adoperato per quello che è: potrà essere persino pessimo ma è con quello che si ha a che fare.

Venirci a dire che abbiamo quasi due milioni e mezzo in cassa ma che non è stato possibile spenderli per colpa del “Patto di stabilità” significa voler far passare da fessi i cittadini. Diciamo invece, molto semplicemente, quasi pacatamente, che se aveste padroneggiato lo strumento e aveste avuto una programmazione non dico ottimale, ma almeno decente, avreste potuto ottenere qualcosa di utile per la comunità. Diteci: che senso ha avuto svendere la farmacia di Terradura per poi mettere il denaro nel cassetto? Avevamo suggerito di conservarla e migliorarne la gestione che avrebbe potuto generare un utile annuo ma, niente, svenduta! Diteci: che senso ha avuto supersvendere il vecchio campo di calcio di Terradura per poi non riuscire ad investire un centesimo nella frazione? Il “sacco di Terradura”, potremmo chiamarlo, completato dalla misera operazione para-urbanistica che ha ridotto lo spazio verde pubblico a disposizione di tutti. Solo pochi esempi, ma potremmo continuare, di risorse rastrellate e rese improduttive, mentre continuavate ad aumentare le tasse.

Egregio presidente, la sua scelta dell’assessore al bilancio (e altro) è stata la più azzeccata: sarebbe impossibile concepire un metodo più scientifico per fare danni. Vogliamo sottolineare la qualità delle relazioni intercorse con l’ULSS e il sensibile miglioramento (!) dei servizi ai cittadini, esemplificato dalla scomparsa dell’UTAP a Santo Stefano e dalla perdita dell’ambulatorio medico a Terradura? Vogliamo accennare alla gestione delle relazioni con la scuola, con la vostra pessima doppia scelta (prima con Battaglia e Galzignano e poi con Cartura e San Pietro Viminario) che ci sta facendo correre il rischio di rimanere, una volta di più, in mezzo al guado? Verrebbe da definirvi, e quasi ce ne dispiace, avendo a che fare con navigate persone con quarant’anni di esperienza politica, “dilettanti allo sbaraglio”.

Ma, poiché lo sfascio non era completo e non era ben realizzato, ecco che ti inventano l’affaire fusione: giusto perché, non essendoci riusciti gradualmente, un po’ per volta, ’sto Comune di Due Carrare lo possiamo sempre far sparire dalle carte geografiche fondendolo con i “limitrofi”.
Geniali!

Geniali e anche creativi: pensate che, probabilmente, siamo l’unico comune d’Italia a poter vantare un esemplare di “mezza rotatoria” inutile. Sarebbe stata inutile e sicuramente non prioritaria se fosse stata intera, pensate ora la “mezza rotatoria” quale servizio offrirà ai nostri cittadini. Pensata per garantire maggiore sicurezza, a vostro dire, costituisce ora un pericolo aggiuntivo: un vero capolavoro, che affonda nel solco dell’inconcludenza più totale, tanto per fare solo un accenno alla conduzione dei lavori pubblici.

Siete stati ottimi inauguratori: avete inaugurato questa “Casa dei Carraresi”, che avete trovato pensata e progettata. Ci domandiamo come avrebbe potuto mai farne senza l’assessore al sociale (unico, per altro, a aver sfruttato bene le risorse a lui affidate) e che cosa si sarebbe inventato in sostituzione. Avete inaugurato l’ambulatorio multiplo di Santo Stefano, ma non siete stati in grado di potenziarne i servizi anzi, siete riusciti anche a diminuirli. Ma verrebbe da citare almeno la batteria di loculi che, a Terradura, attende un esito dalla ricorrenza del 2 novembre; ma che saranno mai sei mesi di fronte all’eternità? Ecco, mi sono appena smentito: siete anche quelli che i lavori li iniziano, ma solo per farli vedere: poi li piantate lì!

Vogliamo parlare un attimo della situazione dei nostri dipendenti comunali e della situazione della nostra pianta organica? Solo un accenno: dico, la carriera lavorativa di una persona ha un inizio ed ha una fine. Solo voi non sapevate che alcune figure chiave del nostro organico sarebbero andate in pensione? Non vi è neppure passata per l’anticamera del cervello la necessità di una sostituzione adeguata? Avete idea di come sono costretti ad affrontare questa tornata elettorale? Ma anche questo corrisponde al vostro “modus administrandi” (“quam ut administrare”) sempre confermato: programmazione zero!

Ribadisco quanto detto un mese fa: apparite senza prospettive positive e con l’apertura mentale e temporale della famosa farfalla di Altan. In questi anni, ci avete abbonati al cineforum delle letture di slide esplicative delle spese incomprimibili e dei tagli subiti, alla luce dell’“avremmo voluto fare questo e quello… ma non abbiamo potuto”: dalla “giostra” di titoli (perché chiamarli progetti è eccessivo, visto che della loro realizzazione non si è vista l’ombra) alla “polpetta avvelenata” dei rapporti con la DEDA srl servita insieme con l’assessorato all’urbanistica. Ma tanto altro ci sarebbe da dire: l’abbandono delle aree verdi e gli sfalci sempre fuori tempo massimo, la manutenzione delle strade da schifo, le frazioni e le località abbandonate, la mai compiuta sicurezza delle nostre scuole, la mala gestione degli spazi pubblici. Però siete riusciti a trovare, nelle pieghe di un bilancio dove nulla può essere compresso, settemila e passa euro per mandare nelle case il “Bilancio di fine mandato”, al solo scopo di farvi un po’ di propaganda a costo zero (per voi).

Concludo e anche stavolta, per l’ultima volta, voglio rinnovare il mio personale augurio alla nostra comunità di poter avere finalmente, e di nuovo, un’Amministrazione con un progetto: concreto per rispondere ai bisogni urgenti ed immediati di molti, ma anche con sufficiente respiro per ridare a tutti noi, cittadini carraresi, la prospettiva di sviluppo che ci compete e ci meritiamo. Un’Amministrazione onesta e responsabile, che dica di voler fare ciò che sarà realmente in grado di fare, un’Amministrazione che abbia sempre attenzione per ogni singolo carrarese e per ogni famiglia carrarese e che la sappia coniugare con l’interesse collettivo della Comunità.

Grazie.

venerdì 11 novembre 2011

Servizio clienti Vodafone...

-- Servizio clienti Vodafone, ci può dedicare qualche secondo?

-- Certamente, con piacere.

-- Qual è il suo attuale operatore per il telefono di casa?

-- Guardi, in realtà l'abbiamo cambiato recentemente e siamo ancora sotto vincolo, ma questo è secondario.  Il fatto importante è che, come ho già segnalato ai suoi colleghi in altre occasioni, recentemente è spuntata una vostra stazione radio base a duecento metri dalla scuola di mia figlia e, finché quell'antenna non sparisce, né io né mia moglie abbiamo intenzione di usare Vodafone.

-- Capisco, signore.  Arrivederci.  [Click]

Eh, beh: son soddisfazioni.

mercoledì 2 novembre 2011

Partecipate ...

I gruppi di opposizione "Insieme per Due Carrare" e "Prima Due Carrare" hanno organizzato questa serata per presentare alla popolazione com'è nata la storia dell'aviosuperficie di Cornegliana.
Inoltre hanno deciso di dar voce ad un comitato di cittadini, i quali racconteranno le loro vicissitudini trascorse sia in fase di costruzione che di apertura della tensiostruttura per macchinine radiocomandate ... sempre a Cornegliana.

sabato 22 ottobre 2011

Il nuovo campo da calcio di Terradura




Pubblichiamo di seguito l'interrogazione fatta dalle opposizioni durante il consiglio comunale del 26 settembre scorso e la relativa risposta dell'Amministrazione a proposito dell'inaugurazione del nuovo campo da calcio di Terradura.






sabato 8 ottobre 2011

Le regole valgono solo per gli altri?

Anche se con qualche giorno di ritardo, trovo il tempo di riferire brevemente sulle due riunioni del Comitato di Redazione di "Due Carrare Notizie" (nel seguito CdR) che si sono tenute gli scorsi 12 e 19 settembre.

Nel corso della prima riunione sono emerse sostanzialmente due cose.  La prima è che abbiamo avanzato spazio: anche una volta ospitati tutti i contributi inviati, rimanevano due facciate libere.  Abbiamo deciso perciò di "allentare" un po' la rigidità che ci eravamo imposti a proposito del rispetto degli spazi concessi.

La seconda cosa è che il contributo del gruppo di maggioranza occupava tre pagine e mezza, invece delle due riservate ai gruppi consiliari.  Burattin e Vason hanno proposto di "condividere" come Giunta una parte di quel contributo, ma il CdR ha respinto la proposta, ribadendo la diversa natura degli spazi riservati alla giunta e di quelli riservati ai gruppi consiliari: i secondi ospitano la dialettica politica tra i gruppi, mentre i primi sono riservati alle comunicazioni istituzionali.  Di conseguenza, il Direttore responsabile Ghedin si è impegnato a riassumere l'articolo di Bedorin per farlo entrare nelle due pagine a disposizione, mentre si è deciso di dare lo spazio "avanzato" a Burattin per spiegare il "patto di stabilità".

Le sorprese sono iniziate durante la seconda riunione, caratterizzata tra l'altro da molte assenze tra i redattori "di maggioranza" (non c'erano né il Sindaco né il Direttore: oltre ai tre redattori nominati dai gruppi di opposizione e all'assessore Burattin erano presenti soltanto Mauro Crivellari e Alessandra Urso).  Abbiamo notato che la "spiegazione" di Burattin conteneva un po' troppe "frecciate" all'opposizione per poter essere veramente ritenuta "istituzionale" a tutti gli effetti.  Abbiamo anche notato che è comparsa una pagina intestata alla Giunta nel suo insieme ma, nella bozza che avevamo in visione, erroneamente e eloquentemente firmata dal Gruppo consiliare 'Due Carrare per il futuro': il sospetto inespresso è, naturalmente, che si tratti di una "vasca di espansione" per la parte dell'articolo di Bedorin che non ha trovato spazio dove avrebbe dovuto.  Ma queste due cose sono passate in secondo piano di fronte alla considerazione che l'articolo di Giampietro Crivellaro commentava il Consiglio comunale del cinque settembre.

Vale la pena di spiegare dove sta il problema (e mi scuso per le ripetizioni con il precedente post).  Il termine per la consegna degli articoli al notiziario era il 29 agosto.  Il nostro capogruppo ha chiesto una proroga per poter eventualmente scrivere qualcosa a proposito delle osservazioni al Piano degli interventi (che potevano essere consegnate fino al 4 settembre): il Sindaco ha risposto che era assolutamente impossibile prorogare i termini oltre il due settembre. Ecco perché è stato quantomeno curioso leggere, nell'articolo di un assessore, commenti sul consiglio del cinque.  Sulle prime, i tre redattori "di opposizione" hanno naturalmente proposto di cassare completamente il pezzo, ma poi si è deciso di tagliarne solo la seconda parte (per la precisione, tutto quanto veniva dopo "San Pietro Viminario"), sia per non lasciare una pagina completamente vuota (preoccupazione estetica giustamente sollevata da Alessandra Urso), sia perché tutto sommato la prima parte dell'articolo poteva essere considerata "istituzionale".  Vale la pena di segnalare che, forse credendo di rendere meno grave la "violazione" di Crivellaro, Catia Bertipaglia (della segreteria del Comune) ha comunicato ai redattori che anche i contributi di Garbo e di Paggiaro sono arrivati in redazione oltre i termini, rispettivamente il 7 e l'8 settembre.

In seguito, dato che il contenuto della parte "tagliata" dava adito al sospetto che Crivellaro potesse conoscere il contenuto delle pagine riservate ai gruppi consiliari (che per prassi, proprio per evitare cose di questo genere, consegnano il loro contributo all'ultimo momento utile), abbiamo aperto una discussione sulla necessità di impedire che qualcuno possa scrivere un contributo basandosi sul contenuto di altri.  Credo che sia evidente che non si tratta soltanto di un capriccio, ma che, al contrario, poter leggere gli articoli degli altri gruppi consiliari prima di scrivere il proprio costituisce un vantaggio notevole e completamente indebito.  Credo anche che in un paese civile, popolato da persone con il giusto senso di onestà e di rispetto per gli altri, non ci sarebbe nemmeno bisogno di intavolare una discussione di questo genere; in ogni caso, non siamo riusciti a trovare una soluzione immediata, per cui l'argomento è rinviato alle prossime occasioni.

Qui si conclude il resoconto delle due riunioni del Comitato di redazione, ma purtroppo non lo sviluppo del 'caso Crivellaro'.  Nella mattinata di venerdì 23 settembre, mentre ero a Pernumia per la vicenda della C&C (e mi piacerebbe riferire anche su quella, ma il tempo purtroppo è quel che è), ho ricevuto una telefonata di Crivellaro che protestava perché considerava "eccessivo" il taglio operato dal CdR. Vale la pena di aggiungere, a titolo di curiosità, che tra gli argomenti che Crivellaro ha portato a difesa del suo articolo c'è stato il fatto che non poteva non scriverlo così, visto (!) quanto era stato scritto da Pierangela Negrisolo nelle pagine riservate al gruppo "Prima Due Carrare". Gli ho risposto che, indipendentemente dal fatto che potessi essere d'accordo o meno, la decisione ormai era stata presa e che modificarla avrebbe potuto generare troppe conseguenze spiacevoli (per dirne una, i gruppi consiliari di minoranza sarebbero stati legittimati a chiedere uno spazio per ulteriori contro-risposte).  Ritenevo che la vicenda fosse esaurita così, ma era soltanto una pia e democratica illusione.

Alle 12.45 dello stesso giorno, i redattori hanno infatti ricevuto un'e-mail da Catia Bertipaglia, in cui proponeva "l'articolo dell'Assessore Crivellaro sostitutivo del precedente".  Naturalmente, era una forma diversa da quella decisa dal CdR e sorprendentemente simile a quella che Crivellaro mi aveva chiesto telefonicamente di pubblicare.  A poca distanza, alle 15.27 è arrivata un e-mail di Graziano Burattin, che proponeva di accettarlo 'visti i "non evidenti" tanti ritardi di altri articoli' (la solita aberrante linea di pensiero: se tutti rubano, non vorremo mica continuare a perseguire il furto, vero?).  Per problemi di rete non sono riuscito a leggere questi due messaggi prima di lunedì 26, quando (alle 13.39) ho risposto come avevo già fatto a Crivellaro; che mi risulti, l'unica risposta oltre alla mia è stata quella di Mauro Crivellari (alle 16.28 dello stesso giorno), che naturalmente approvava la versione "modificata" (del resto, già in CdR era tendenzialmente contrario al "taglio", quindi non c'erano novità di rilievo).  Ancora una volta mi illudevo che la cosa sarebbe finita lì; ancora una volta sbagliavo.

Arriviamo così al Consiglio comunale di martedì 27.  Tra le interrogazioni presentate dal nostro gruppo, ce n'è stata anche una proprio sul rispetto delle scadenze per il notiziario.  Più ancora dell'interrogazione in sé (sostanzialmente riassunta nel post 'A risposta, domando') e della risposta del Sindaco (il quale sostanzialmente riferiva che il CdR stava già discutendo dell'argomento), è significativa la reazione dell'assessore Paggiaro. Nel momento in cui ha sentito dire che il suo articolo era stato ricevuto il sette settembre, infatti, Paggiaro si è messo a tentare di interrompere Andrea Rosina, che stava leggendo l'interrogazione, berciando e apostrofandolo con frasi sul tenore di "Non è vero niente!", "Informati!", "Stai dicendo il falso!".  Per fortuna questa desolante esibizione di pochezza è stata fermata dal vicesindaco Garbo, che ha messo sotto il naso di Paggiaro il verbale del CdR, ottenendone l'immediato azzittimento.  Paggiaro, a onore del vero, si è scusato con Rosina per la sua intemperanza, ma ciò non elimina una domanda: con che faccia una persona può fingere pubblicamente di indignarsi per la verità?  Si rende conto Paggiaro che il suo atteggiamento e la sua reazione scomposta sono, a tutti gli effetti, una vera e propria menzogna e una vera e propria presa in giro degli elettori?  (Del resto, quella di mentire agli elettori probabilmente è soltanto una questione di stile: non più tardi del 20 settembre, a Cornegliana, il Sindaco ha detto che l'osservazione sull'aviosuperficie  era stata presentata da "un privato": peccato che i documenti della provincia dicano che l'osservazione sia stata presentata da lui.  Ma, come si dice, questa è un'altra storia.)

Sia com'è, probabilmente qualcuno deve essersi offeso per il fatto che abbiamo osato mettere in discussione il diritto di Sindaco e assessori di non rispettare le regole che loro stessi impongono.  Infatti due giorni dopo, il 29 settembre, i componenti del CdR hanno ricevuto un'e-mail da Catia Bertipaglia, firmata dal Sindaco Vason, che potete vedere con i vostri occhi.



Aperto l'allegato e letta la forma autorizzata dal Sindaco, è stato evidente che il testo della sua e-mail era impreciso.  Il testo sarebbe dovuto infatti essere:



(A onore del vero era stata cancellata una riga e mezza dalla versione del 23 settembre.  Ma il messaggio è stato forte e chiaro lo stesso.)


Tutto ciò, oltre a uno spiacevole e tracimante senso di indignazione e disgusto, causa una serie di domande alle quali sarebbe molto bello ricevere una risposta.  Perché le regole che valgono per tutti non devono valere per chi le stabilisce?  Quale strano meccanismo induce gli amministratori eletti dai cittadini a pensare di avere più diritti dei loro elettori? Perché è normale che un politico consideri gli elettori al suo servizio, invece che considerarsi al servizio dei suoi elettori?  E, per limitarsi al caso specifico: a che cosa serve un comitato di redazione, se poi le sue indicazioni vengono bellamente e protervamente ignorate?

Ora, mentre vi scrivo, non so che seguito avrà questa vicenda; mi sento però di dire che sia la lista civica 'Insieme per Due Carrare' sia i redattori "di opposizione" del CdR faranno il possibile per dargliene uno.  Vi terremo aggiornati.

martedì 27 settembre 2011

A risposta, domando!


Se qualcuno di voi ha tra le mani il “Due Carrare Notizie” del giugno 2010, dia un’occhiata a pagina 8.  Vedrà che l’assessore Burattin esponeva con precisione una serie di “chiarimenti” su “notizie infondate” a proposito dello sforamento del Patto di stabilità.  Scorrendo con pazienza tutto il resto del notiziario, troverà le “notizie infondate” in questione (che peraltro, incidentalmente, non erano per nulla infondate) solo a pagina 27, tra le pagine riservate ai gruppi di opposizione.  Mentre vi scrivo non ho sottomano altri esempi altrettanto evidenti, ma quella non è stata la prima volta in cui le prime pagine (riservate alla giunta comunale) contengono le risposte a domande che vengono poste nelle ultime (riservate ai gruppi consiliari).

La cosa più antipatica della vicenda è il modo in cui questo può succedere.  In effetti, spesso i contributi di alcuni assessori “non sono ancora pronti” alla scadenza in cui devono essere consegnati gli articoli da pubblicare (scadenza che, naturalmente, i gruppi di opposizione rispettano scrupolosamente per evitare di essere esclusi dalla pubblicazione).  Evidentemente, ciò permette loro di prendere agiatamente visione delle questioni sollevate nelle altre pagine e di rispondere comodamente e nel modo più conveniente.

Non sto semplicemente avanzando ipotesi malevole. La scadenza per l’ultimo numero del notiziario era il 29 agosto. Avevamo chiesto come gruppo consiliare una proroga al sei o sette settembre per poter attendere la presentazione di tutte le osservazioni al Piano degli interventi, ma ci è stato concesso di ritardare la consegna “al massimo” al 2 settembre. Ebbene (seguirà il mio resoconto delle riunioni del Comitato di Redazione): l’articolo di Garbo è arrivato il 7 settembre, quello di Paggiaro addirittura l’8. L’assessore Crivellaro, nel suo articolo, faceva riferimento a quanto avvenuto nel Consiglio comunale del 5 settembre (ben oltre la scadenza): poiché il Comitato di Redazione ha deciso di tagliare tale parte, ha protestato dicendo che non poteva non farlo, “visto” quello che era stato scritto nelle pagine di uno dei gruppi di opposizione. Non solo: nei giorni successivi si è addirittura proposto di “adattare” l’articolo di Crivellaro, andando così contro la decisione dello stesso Comitato di Redazione.

Ci si potrebbe certamente chiedere: se esiste una scadenza, non sarebbe rispettoso per tutti e nei confronti di tutti fare in modo che essa debba valere per tutti e non solo per alcuni? E’ troppo chiedere di non pubblicare articoli che parlino di avvenimenti successi dopo la scadenza della consegna dei contributi stessi?  Non voglio farne una grande questione di principio, per carità; ma se l’andazzo continuerà a essere questo, forse conviene abituarsi a sfogliare il notiziario come un Manga giapponese, dall’ultima pagina alla prima. In questo modo si potranno perlomeno leggere le domande prima delle risposte.

giovedì 22 settembre 2011

L'aviosuperficie di Cornegliana




Un anno fa salì agli onori della cronaca la vicenda dell’antenna di telefonia mobile di Terradura. Sbucata dalla sera alla mattina, all’insaputa dei cittadini, a poca distanza da case, scuola materna e scuola elementare grazie al silenzio tenuto dall’Assessore all’ambiente nonché vicesindaco, che gestì in modo superficiale e incoerente la faccenda. È appunto trascorso un anno dopo la mobilitazione, le promesse di porre rimedio, di un possibile trasferimento, di un Piano per le Antenne di cui non si ha notizia, del promesso costante monitoraggio delle emissioni che si è interrotto ai primi di giugno senza alcun preavviso né motivazione apparente.

Forse per ricordare quegli eventi il sindaco ha voluto ricreare condizioni simili per l’aviosuperficie di Cornegliana, un’altra vicenda che evidenzia la superficialità e la pericolosa improvvisazione con cui il Sindaco Vason sta amministrando il nostro Comune.

Un privato cittadino presenta un’osservazione al PATI (Piano di Assetto del Territorio Intercomunale) del Conselvano e lo fa direttamente in Provincia, non in Comune dove poteva essere vista anche dai consiglieri comunali. L’osservazione viene istruita sotto il profilo tecnico e ritenuta “tecnicamente” accoglibile perché compatibile con il PATI (?). Ciò non ne comporta però l'accoglimento e l'approvazione: questi due passi avvengono infatti al tavolo della Conferenza dei Servizi Confermatoria, nella quale siedono i sindaci del comprensorio (cioè una sede prettamente politica).

Avete presente il detto “Io non c’ero e se c’ero dormivo”? Ecco: il Sindaco Vason ora ci viene a dire che è contrario all'insediamento di questa aviosuperficie; poiché era presente a quella Conferenza, resta soltanto da pensare che dormisse. Eppure aveva tutte le motivazioni per opporsi all’approvazione dell’osservazione: si tratta di un'area agricola di pregio e di massima tutela, vicina a siti di interesse anche ambientale... se solo si fosse opposto, probabilmente la faccenda si sarebbe chiusa lì. Invece no! Il sindaco va in Conferenza il 7 luglio scorso (solo 10 giorni dopo l’adozione del Piano degli Interventi) e approva l’insediamento di un’aviosuperfice nella campagna di Cornegliana!

Non basta. I titolari della più piccola aviosuperficie di Pozzonovo dichiarano alla stampa che è un anno e mezzo che hanno intavolato il discorso con l’Amministrazione. Ci viene il dubbio: un anno e mezzo fa si era nel pieno della campagna elettorale; potrebbe essere questa la ragione per la quale i cittadini di Cornegliana non ne sono venuti a sapere nulla fino a adesso?

Questa dichiarazione, se ce ne fosse stato ulteriore bisogno, è la conferma della assoluta mancanza di trasparenza di questa amministrazione e del valore che Vason dà all’interesse pubblico e alla tutela dei cittadini e del territorio. Infatti solo quando il Piano degli Interventi è pronto per essere portato in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva e per l’esame delle osservazioni emerge l’affaire aviosuperficie: dopo tanto silenzio... il botto!

Ed eccoci ai giorni nostri. I cittadini non la vogliono e lo dicono chiaro nella tardiva e frettolosa assemblea convocata dal Sindaco. Così, improvvisamente anche Vason non la vuole più! Ce ne compiaciamo e ci auguriamo che sia vero anche che la struttura non interessi veramente più (per lungaggine dei tempi e decorrenza dei termini) anche al privato che l’aveva chiesta. Ma intanto la previsione è nel PATI, la richiesta di inserimento nel Piano degli Interventi c’è e dovrà essere esaminata e votata dal Consiglio Comunale. Il Sindaco Vason voterà davvero contro? Vedremo. Se lo farà potremo parlare di un tardivo ravvedimento operoso, ma questo non cancellerà il suo precedente voto favorevole espresso in sede provinciale. Per risolvere definitivamente la questione il Sindaco dovrebbe fare in modo che il PATI sia coerente con il PAT: solo in questo modo si eviteranno probabili, o possibili, contenziosi giudiziari di cui sinceramente non sentiamo il bisogno.

mercoledì 31 agosto 2011

Viabilità creativa

L'incrocio di via Saline con la pista ciclabile di via Figaroli: un'alternativa low-cost alla roulette russa

La prima foto ritrae il (nuovo) "ponte dell'Albera", all'incrocio tra via Figaroli e via Saline. Certamente non si tratta dell'incrocio più trafficato del Comune, ma è comunque un punto a suo modo "nevralgico": via Figaroli, infatti, è la strada che percorre naturalmente chi da Mezzavia e Terradura vuole raggiungere il Capoluogo. L'Amministrazione in carica ne è ben conscia, tanto che ha speso un'importante quantità di denari per realizzare una pista ciclabile, che attualmente porta dall'incrocio di via Figaroli e via Campolongo fino al cavalcavia di san Pelagio, ma che nelle intenzioni di Vason & Co. dovrebbe raggiungere presto Mezzavia. Ricordiamo che, secondo le dichiarazioni di Burattin, la farmacia di Terradura è stata venduta proprio per finanziare il completamento di quest'opera: in effetti, come mi ha fatto notare un consigliere per il quale ho molta stima, le piste ciclabili possono salvare vite e salvare vite non ha prezzo.

Devo confessarlo: anche se sono tendenzialmente d'accordo con il consigliere di cui ho parlato, tendo a essere molto critico nei confronti delle piste ciclabili, o, per meglio dire, di come queste opere vengono realizzate in Italia. Ho viaggiato e viaggio molto in bicicletta e ho constatato che spesso, anche in presenza di una pista ciclabile, tendo a percorrere la strada carrabile e a ignorarla: infatti, percorrerla significherebbe dover compiere un percorso a zig-zag (per girare attorno a proprietà e strutture preesistenti), tremando ogni volta che passo di fronte a un passo carraio (chi esce dal cortile di casa propria in genere si guarda attorno solo di fronte alla strada, considerando la pista ciclabile come un inutile orpello), spesso essendo costretto a attraversare la strada più volte (perché si ritiene normale, se non c'è più spazio da una parte, proseguire la pista dalla parte opposta: si pensi a ciò che accade dalle parti dell'Aeroporto di Padova) e dando la precedenza a qualsiasi altra cosa ogni ventina di metri o giù di lì (la pista ciclabile di Chiesanuova, a Padova, in circa tre kilometri ha trentatré incroci, ognuno con il suo bello stop per le biciclette). Aggiungiamo che se un TIR mi trita sull'attraversamento di una pista ciclabile ha pure ragione lui (qualcuno ricorda il caso di Alessia Brombin?), mentre se mi buttano nel fosso mentre sto pedalando sulla strada carrabile il Codice dà ragione a me (il che, ne sono ben conscio, è comunque una magra consolazione). Certo, ho ben presente che se ho un incidente mentre ignoro deliberatamente la presenza della pista ciclabile, il pirata e l'amministratore di turno possono sentirsi sollevati, un po' come se fossi andato a cercarmela: in realtà, probabilmente, è proprio questo sollievo, per un amministratore, a non avere prezzo.

Così conteso tra due opposte linee di pensiero, ho deciso di ripercorrere la pista ciclabile di via Figaroli per cercare di farmi un'idea un po' più chiara. Certo, a parte qualche sballottamento dovuto al fondo ondeggiato (mi verrebbe quasi da dire "zigrinato"), a parte i consueti brividi gelati lungo la schiena ogni volta che passo, rallentando, di fianco alla luce lampeggiante di un cancello automatico, a parte un breve momento di dubbio di fronte alle Querce (che faccio, attraverso gridando banzài o mi butto direttamente in rotonda venendo dal lato sinistro della strada?), la pista non è affatto male.

Poi arrivo all'incrocio con via Saline e, incredulo, mi fermo.

Guardate la seconda foto. Sappiamo bene tutti che c'è via Saline, lì. Ma qualcuno che venisse da fuori e che volesse esplorare le splendide piste ciclabili del nostro Comune non sarebbe tenuto a saperlo. E lì, in quel punto, non sospetterebbe nemmeno della sua esistenza: a destra ci sono erbe un po' alte al bordo della strada e non c'è nessun genere di segnaletica, orizzontale o verticale che sia, che segnala un'intersezione; l'impressione è che la pista ciclabile si stia allargando in una specie di piazzale (forse per servire l'ingresso carraio della bella casa gialla all'incrocio) e solo un occhio esperto, notando una striscia di asfalto più chiaro di traverso, può sospettare qualcosa di strano.

Appoggio la bici, scendo e do un'occhiata alle altre direzioni dalle quali si arriva all'incrocio.

Per le auto che arrivano da via Saline (terza foto) la situazione è sostanzialmente identica: l'impressione è che a sinistra ci sia un piazzale di poca o nessuna importanza e la pista ciclabile che viene da destra non è visibile praticamente per nulla. Niente segnala che ci sia qualcosa a cui fare attenzione, a parte lo stop all'incrocio con via Figaroli.

Per le biciclette che provengono dal capoluogo (quarta foto), la situazione è forse un po' migliore, ma ancora ben lontana dalla sicurezza. Dopo essere passati sopra il "vecchio" ponte dell'Albera (restaurato in modo decisamente apprezzabile, onore al merito) c'è un breve tratto asfaltato che finisce visibilmente in un incrocio (qui la striscia di asfalto chiaro è più visibile e più facile da interpretare come una strada). In ogni caso, resta una sensazione strana. Ci ho messo un po' a capire che cos'è, per cui ve lo propongo come gioco in stile de "la Settimana enigmistica": che cosa manca alle ultime tre foto?

La risposta è: la segnaletica. Non ci sono strisce per terra, non ci sono cartelli, non c'è nulla che faccia capire chi dovrebbe avere la precedenza tra le bici che percorrono la pista ciclabile e le auto che passano per via Saline. Certo, essendo in Italia siamo portati naturalmente a pensare che la precedenza spetti alle auto; ma che cosa penserebbe nella stessa situazione un turista danese, olandese o tedesco (ipotesi non troppo peregrina: le vicine Abano e Montegrotto ne sono abbondantemente frequentate), abituato a piste ciclabili dritte come una spada e con precedenza assoluta su qualsiasi altra cosa eccettuate le forze dell'ordine a sirene spiegate?

Sorvoliamo sulla presenza di un pilastro di cemento proprio in mezzo all'ultimo tratto della stessa pista ciclabile (ancora senza segnalazioni): anche se la prima impressione è di un miraggio o un'allucinazione, in fondo, una persona attenta sarà ben in grado di evitarlo. Segnaliamo invece che una cosa del tutto simile accade anche nel punto in cui la breve pista ciclabile di Terradura proveniente da via Foscolo si immette nel parcheggio dell'ex campo sportivo: anche lì non è chiaro chi abbia la precedenza e, sospettiamo, il problema diventerà sentito anche dall'altra parte del parcheggio quando (o forse dovremmo dire "se") la nuova lottizzazione inizierà a popolarsi.

Insomma: crediamo che prendere un po' di vernice bianca e aggiungere qualche riga di segnaletica per stabilire le priorità nei due o tre punti segnalati sia un'opera urgente e, tutto sommato, non particolarmente costosa. Vista l'importanza delle piste ciclabili per salvare vite, probabilmente sarebbe una buona idea occuparsene prima di avere un'Alessia Brombin tutta per noi.

martedì 19 luglio 2011

PIANO degli INTERVENTI “ISTRUZIONI PER L’USO” - Venerdì 22 luglio ore 21 c/o Casa dei Carraresi


GRUPPO CONSIGLIARE      “INSIEME per DUE CARRARE”
e

      Circolo  di Due Carrare del PARTITO DEMOCRATICO
Il Consiglio Comunale del 15 giugno scorso era stato convocato per l’adozione del Piano degli Interventi (strumento urbanistico generale che con il PAT costituirà il nuovo Piano Regolatore Comunale), a causa delle possibili incompatibilità degli amministratori sollevata da consiglieri dell’opposizione, la seduta è stata rinviata su richiesta del Sindaco. Solo quella sera, dopo mesi di gestazione del Piano, i consiglieri di “Futuro Insieme” si sono accorti del “problema” e per timore di un possibile ricorso al TAR, suffragato dal fatto che taluni di loro avrebbero potuto trarre un vantaggio dall’applicazione delle nuove norme, che avrebbe potuto portare ad un annullamento del Piano hanno chiesto un … supplemento di istruttoria. Nei giorni successivi hanno messo mano alle tavole del Piano per liberare le parti di territorio a loro riconducibili dai “benefici”, così facendo hanno però compiuto due errori: hanno dimostrato che le scelte precedenti erano evidentemente ininfluenti ai fini generali e, secondo, hanno tagliato anche aree non di loro proprietà sulle quali non avevano diritto di recedere rispetto a scelte già definite. Hanno creato una disparità di trattamento tra aree con le stesse caratteristiche.
Il 27 giugno, alle 6 di sera (l’orario sicuramente migliore per favorire la massiccia partecipazione dei cittadini), il Consiglio si è nuovamente riunito e, con 10 voti favorevoli, il Piano è stato adottato e assieme a questo 20 accordi pubblico-privato, oltre all’aumento del dimensionamento del Piano stesso che passa a circa 400.000 metri cubi residenziali da realizzarsi nei prossimi cinque anni!
Ora il Piano è già in pubblicazione e ci sarà poi tempo fino al 4 settembre per prendere visione delle carte e poter presentare osservazioni od opposizioni o anche richieste di correzioni di errori.
Per dare un concreto contributo al dibattito ed offrire ai cittadini un ulteriore strumento di informazione
VENERDI’ 22 LUGLIO 2011 - ALLE ORE 21,00
presso la Sala Salvan della Casa dei Carraresi
RIGUARDIAMOLO INSIEME E PARLIAMO DI:
PIANO degli INTERVENTI “ISTRUZIONI PER L’USO”
Mentre il sindaco propaganda “la nuova piazza verde (?) tra San Giorgio e l’Abbazia che potrebbe diventare il cuore delle attività ricreative e sociali della nostra comunità” vediamo solo un grande VUOTO spacciato per Parco Urbano circondato da altre enormi lottizzazioni che aumenteranno l’anonimato e il deserto di un CENTRO che non ci sarà!
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TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI

giovedì 14 luglio 2011

Oops, I Did It Again!

Come Britney Spears, anche la nostra giunta "l'ha fatto di nuovo". Avevamo appena finito di lamentarci della loro tendenza a lavorare con tempi strettissimi (ancorché perfettamente legali e legittimi), quand'ecco che nella casella della posta troviamo due comunicazioni del Comune.

La prima è una lettera, datata ventinove giugno, spedita dall'assessore Romanato ai genitori delle scuole dell'infanzia del Comune per ricordare che c'è tempo fino al ventotto luglio per chiedere gli eventuali contributi comunali per ragioni di reddito. Beh, si dirà, qui il preavviso c'è, no? C'è, certo, ma c'è anche un dettaglio che non mi sembra del tutto trascurabile: per chiedere il contributo bisogna dimostrare di aver versato regolarmente tutte le rette dell'anno scolastico 2010-2011. Visto che la scuola dell'infanzia di Terradura, per dire, ha chiuso i battenti il ventiquattro giugno (sì, prima che la lettera di Romanato fosse scritta), viene un po' difficile ottenere la necessaria certificazione. Per carità, da quest'anno fanno fede anche le ricevute dei versamenti: così, invece andare a scuola e farsi rilasciare (in dieci minuti) una dichiarazione di tre righe, com'era richiesto di fare l'anno scorso, è ora possibile andare in banca e farsi maledire (per tre quarti d'ora) i morti dal cassiere di turno, al quale chiedere dieci dichiarazioni di avvenuto bonifico per gli altrettanti mesi di frequenza.

La seconda comunicazione è un volantino datato quattro luglio, nel quale il Comune invita la cittadinanza a due serate per la presentazione dei Piano degli interventi: a Terradura il sei e a Cornegliana il sette luglio. In più, si ricorda che c'è tempo fino al tre settembre per presentare eventuali osservazioni: tradotto in linguaggio corrente, se qualcuno ha preso impegni per dopodomani, o se prevede di andare in vacanza durante l'estate, poi non si lamenti.


Approfittiamo per un commento volante sulla risposta di Vason (Mattino del cinque luglio) al volantino del PD (ripreso dal Mattino del giorno precedente). Dopo aver aspettato fino alla fine di maggio per comunicare ai cittadini una difficoltà di bilancio che era nota da dicembre (Burattin dixit, come già sottolineato in questo post), le prime carte del bilancio sono state trasmesse ai consiglieri della minoranza il tre giugno, venerdì, in modo che abbiamo potuto chiedere i primi approfondimenti agli uffici soltanto il sei giugno. Il sedici giugno, dieci giorni dopo, cadeva la scadenza per presentare emendamenti: purtroppo non siamo in pensione e, avendo questa esecrabile abitudine di lavorare, non ci viene semplicissimo esaminare un intero bilancio, individuare i punti critici e presentarli in forma di emendamento nello spazio di un week-end.

Tutto ciò ricorda vagamente l'inizio dell'immortale Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams. Il protagonista aveva da poco scoperto che la sua casa doveva essere demolita per costruire una tangenziale. Il capocantiere, sordo alle sue proteste, gli faceva notare che i piani di costruzione erano disponibili al pubblico da tempo e il dialogo proseguiva:

-- Visibili?! Sono dovuto scendere nello scantinato per vederli!

-- Ma è quello l'ufficio di consultazione per il pubblico!

-- E si deve consultare con la torcia elettrica?

-- Oh, già, si vede che le lampade si erano fulminate.

-- Ma non mancava solo la luce. Mancava anche la scala!

-- Insomma, avete trovato i piani?

-- Sì, sì. Erano in fondo a un casellario chiuso a chiave che si trovava in un gabinetto inservibile sulla cui porta era stato affisso il cartello 'ATTENTI AL LEOPARDO'.

Peraltro, per pura pignoleria, precisiamo che abbiamo anche fatto qualche nostra proposta. Per esempio, avevamo chiesto di non vendere la quota restante della Farmacia di Terradura, visto che una corretta gestione di quell'esercizio avrebbe potuto portare utili perpetui complessivamente ben superiori al ricavato della vendita (del resto, se così non fosse, quale immortale ciula la comprerebbe?). Avevamo anche proposto di dare la precedenza, rispetto alla realizzazione della pista ciclabile di via s. Pelagio, all'acquisto di pannelli solari o di lampioni a LED che permettessero un risparmio nella spesa corrente negli anni a venire. Avevamo pure proposto di non aumentare le indennità di Sindaco e assessori. E non ci siamo fermati a questo: abbiamo evidenziato diversi punti sui quali si poteva intervenire per risparmiare. Il consueto voto unanime dei consiglieri di maggioranza ha però solidamente confermato l'interesse che questa amministrazione nutre per le nostre proposte (il quale interesse, se non si fosse capito, è pari a zero via zero costante, salva l'esternazione tramite i giornali locali di qualche salace commento sulla nostra millantata inattività).


Ma allora vogliamo davvero paragonare l'attuale giunta a Britney Spears? No: che diamine: la citata canzone della biondina americana si concludeva con l'ammissione "I'm not that innocent", non sono del tutto innocente. Si tratta di un livello di autocritica decisamente diverso, con buona pace di Tocqueville.


P.S.: Danilo, a proposito di Tocqueville, lascia che io ti dica una cosa che Andrea, essendo una persona molto, molto più urbana di me, non ti ha detto lunedì al Consiglio. Se non sai chi è, va' a dare un'occhiata su Wikipedia: ci sta anche che tu impari qualcosa di buono.