La serata è stata decisamente lunga e, permettetecelo, piuttosto noiosa (d'altra parte si poteva immaginare che fosse così, data la natura estremamente tecnica di gran parte degli argomenti trattati). Tentiamo comunque di riassumere i punti essenziali della questione, per lo meno per come li abbiamo capiti; invitiamo fin da subito l'amministrazione a correggerci, se sbagliassimo qualcosa.
Iniziamo dal fatto che ci sono una serie di capitoli di spesa che non si possono aggirare in nessun modo, come per esempio gli stipendi dei dipendenti: è naturale che sulle spese di questo tipo non ci sia nulla da dire. Ce ne sono poi alcuni che possono essere "limati" a condizione di ridurre i servizi corrispondenti (per esempio: è possibile diminuire la spesa per lo sfalcio dell'erba negli spazi verdi pubblici, a condizione di sfalciarla meno spesso o non sfalciarla affatto). Ce ne sono poi altri che sono assolutamente volontari, cioè frutto delle scelte politiche dell'amministrazione (per esempio, la decisione di ripavimentare una piazza, o di restaurare un edificio comunale). Su tutto, pesa una notevole diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato (alla faccia dei benefici del tanto sbandierato federalismo fiscale), per cui far quadrare il bilancio è già difficile in sé e per sé, al quale bisogna aggiungere la complicazione del patto di stabilità (che opera per criteri piuttosto complessi, anche se meno illogici di quanto Burattin ha cercato di dipingerli nei suoi ripetuti tentativi di spiegarli). D'altra parte, ci si permetta di buttarla là, è facile amministrare quando ci sono pacchi di soldi: è proprio quando i soldi sono pochi che "si vede il manico"...
Tutto ciò premesso, ci pare che le questioni principali siano queste:
- dovendo scegliere tra i servizi sociali e lo sfalcio dell'erba, il Comune "esternalizzerà" la gestione di quest'ultimo a PadovaTRE (sì, proprio quelli dei rifiuti), i quali ne suddivideranno i costi tra i cittadini aumentando la tariffa di igiene ambientale (la "bolletta dei rifiuti"; si dovrebbe parlare di una cinquantina di euro l'anno per famiglia) ;
- è stata individuata un'entrata straordinaria (circa mezzo milione di euro, se non abbiamo capito male) nella vendita della Farmacia di Terradura (o, per meglio dire, della quota che ancora restava al Comune);
- il patto di stabilità impedisce di contrarre un mutuo (che, sempre se non abbiamo capito male, dovrebbe essere di circa ottocentomila euro) per sostituire alcuni lampioni con altri più efficienti (LED) che consentirebbero un risparmio di diverse decine di migliaia di euro l'anno;
- è in previsione il completamento della pista ciclabile in via san Pelagio, tra il Capoluogo e Terradura (circa quattrocentomila euro).
Prima di tutto, non possiamo che essere pienamente d'accordo con la decisione di non ridurre i servizi sociali finché questo sia possibile; siamo naturalmente consci che questo richiede decisioni "forti" per riuscire a sostenere il livello di spesa che questa decisione comporta. D'altra parte, ci sembra abbastanza preoccupante che sia l'anno scorso sia quest'anno il bilancio dipenda fortemente dalla vendita di proprietà comunali (il campo da calcio di Terradura, l'anno scorso, la farmacia quest'anno).
Perché si è ritenuto di alienare la quota comunale della farmacia di Terradura, quando bastava ritardare la pista ciclabile di un anno (anzi di sei mesi, visto che siamo già in giugno; anzi, anche meno, visto che i lavori si pagano dopo la loro conclusione e che per fare una pista ciclabile non bastano certo sei o sette giorni)? E allo stesso modo, perché preferire la realizzazione della pista ciclabile alla sostituzione dei lampioni (di alcuni, se non di tutti; gli altri verranno sistemati tra un anno, o sei mesi, o meno), visto che ciò comporterebbe un risparmio nella spesa degli anni prossimi? Capiamoci: non vogliamo assolutamente prendercela con gli incolpevoli ciclisti (che ci stanno anzi decisamente simpatici). Solo, ci sembra che se una famiglia è in difficoltà di bilancio, non dovrebbero esserci dubbi tra cambiare la vecchia automobile con una a metano (in modo da risparmiare sulle spese di gestione) e ridipingere l'esterno della casa perché l'attuale tinta è un po' scrostata.
In ogni caso, bisogna ammettere che quest'amministrazione ha operato le sue scelte e se ne sta impeccabilmente assumendo la responsabilità.