giovedì 21 maggio 2015

Insieme per Due Carrare lascia il campo

Da molto tempo non aggiorniamo più questo blog: lo facciamo ora per una volta, che potrebbe essere l'ultima.

Dopo quindici anni di attiva partecipazione alla vita politica del nostro comune, crediamo che sia arrivato il momento di voltare pagina.  Lasciamo la partecipazione alla campagna elettorale in corso e ai lavori del prossimo consiglio comunale "in eredità" a una nuova generazione di amministratori, che sa guardare al futuro del nostro territorio, e della comunità che lo popola, con rinnovata energia e con una prospettiva nuovamente di lungo periodo.

L’Amministrazione guidata da Egidio Bergamasco (1995-2000 e 2000-2005) ha lasciato un segno incancellabile e un'eredità che, purtroppo, chi lo ha seguito non ha saputo valorizzare e continuare: uno sforzo notevole per realizzare veramente il Comune di Due Carrare attraverso opere e progetti.  Vogliamo ricordarne solo qualcuno: la nuova scuola primaria del capoluogo e gli ampliamenti a Terradura e Cornegliana, il nido integrato di San Giorgio, il centro Andreoli (poliambulatorio) di Santo Stefano prima realizzato e poi ampliato, la Casa dei Carraresi (progettata e finanziata), vari interventi sulla viabilità (primo fra tutti il progetto e il finanziamento per l’asse stradale via San Pelagio-via Figaroli) e poi il primo Piano Regolatore di Due Carrare che, con un metodo assolutamente innovativo per i tempi, impegnava territorio con un equilibrio mai visto prima e con scopi principalmente legati alla realizzazione di spazi e servizi per l’intera comunità, oltre che a dare una configurazione unitaria al capoluogo (che è ancora oggi incompiuto).


Il Piano regolatore previsto dall'amministrazione Bergamasco era un progetto che avrebbe potuto veder sorgere una “cittadella dello sport” (completa del famoso Palazzetto, progettato attraverso un concorso nazionale di progettazione e già finanziato) e avrebbe dato piena autonomia e sicurezza alla “cittadella dello studio”.  È un deprecabile peccato che molte di quelle previsioni e progetti siano stati sacrificati sull’altare dell’improvvisazione e del pressapochismo di chi ha amministrato in questi ultimi dieci anni.


Gli ultimi dieci anni all'opposizione sono stati certamente sterili di risultati (i numeri sono numeri e ben poco altro si può aggiungere), anche se siamo riusciti a disinnescare qualche "mina" depositata dalla maggioranza (una per tutte, ricordiamo l'aviosuperficie di Cornegliana).  Non lo sono stati, però, come esperienza: ne è riprova il fatto che proprio su quei banchi, osservando un modo di amministrare che certo non fa bene al paese, si sia sviluppato l’embrione di un nuovo progetto amministrativo.  Lo spirito e la visione di “Insieme per Due Carrare” rimarranno vive nel patrimonio del nostro Comune e noi stessi contribuiremo ancora con le nostre idee alla prospettiva di lungo raggio che, sola, può portare ad una nuova Due Carrare.



Alle prossime elezioni comunali del 31 maggio sosteniamo convintamente la lista civica “PraticaMente Due Carrare”: non solo per il fatto che il candidato sindaco Davide Moro e il capolista Andrea Rosina sono entrambi “nostri” consiglieri comunali (il secondo addirittura capogruppo), ma soprattutto perché crediamo che Davide e la sua squadra abbiano tutte le capacità, le competenze, l’umiltà e l’onestà delle quali Due Carrare ha bisogno.

Vi lasciamo con due interventi che il nostro consigliere Moreno Salvò ha tenuto nelle ultime due sedute del Consiglio comunale, il 30 marzo e il 30 aprile. Anche se non esaustivi per questioni di tempo e di spazio (si sarebbe potuto citare anche, per dirne uno, il naufragio dell’Unione Padova Sud, che ha contribuito in modo determinante al tracollo del numero di agenti di polizia locale, passati da quindici per cinque comuni agli attuali cinque per tre comuni) sono in qualche modo il riassunto della (triste) esperienza di opposizione degli ultimi dieci anni e il nostro auspicio per la prossima amministrazione. Ad maiora!

Andrea Rosina, Moreno Salvò, Davide Moro




Consiglio comunale, 30 marzo 2015
Bilancio di previsione 2015
Dichiarazione del consigliere Moreno Salvò

Presidente, colleghi consiglieri,
stasera, finalmente, vediamo calare il sipario sull’amministrazione Vason bis. Questa mia è una dichiarazione che non vuole addentrarsi nei particolari tecnici del bilancio, ché d’altra parte sarebbe tempo mal impiegato: è una semplice dichiarazione politica che, in quanto tale, non attende né risposte né repliche. Tutto ciò che avevate da dire e, soprattutto, da fare di positivo per la nostra comunità non lo avete fatto in cinque anni e mi sembrerebbe tardivo, stucchevole e del tutto fuori luogo che le risposte arrivassero a sessanta giorni dalle elezioni.

Sembra di essere in uno di quei racconti noir dove il colpevole viene svelato fin dall’inizio e tutto l’intreccio si dipana allo scopo di vedere chi lo scoprirà e in che modo. Questa sera, il “colpevole” del vostro racconto si scopre da solo, si arrende all’evidenza e alza bandiera bianca. Colpevole di mala administración, direbbe probabilmente Almodovár. Che il, o i, colpevoli fossero noti fin dall’inizio, per noi, è evidente. Ciò che più ci ha impressionati, però, è stata la traiettoria sempre più accelerata con la quale siete caduti in basso, portando con voi il nostro Comune.

Nella deliberazione di Giunta in cui sono stati approvati gli adempimenti propedeutici all’approvazione del Bilancio si legge: "questo Comune è interessato al rinnovo degli organi comunali nelle elezioni amministrative 2015 pertanto, al fine di consentire un funzionamento dell’intero apparato amministrativo il più regolare possibile, si ritiene di proporre al consiglio comunale l’adozione di un bilancio puramente tecnico riservando alla futura amministrazione eventuali scelte di governo diverse.". Potrebbe perfino sembrare un atto di buonsenso, una sorta di testimone da passare a chi verrà dopo, anche se non ricordo che abbiate fatto lo stesso cinque anni or sono. In verità, a noi sembra più che altro la vostra "bandiera bianca": per voi il futuro non esiste! Che beffa del destino, che contrappasso dantesco, per un gruppo che avete battezzato "Due Carrare per il Futuro" e che aveva tra le sue parole d’ordine il rinnovamento!

Voi, qui presenti stasera, avete rinnegato quella parola d’ordine fin dalle elezioni di cinque anni or sono, sacrificando i candidati più giovani (e forse più inesperti) sull’altare dell’esserci. Ora dimostrate ciò che siete: una gerontoamministrazione, senza prospettive e con l’apertura mentale e temporale di quella famosa farfalla disegnata anni fa da Altan che diceva: “Noi farfalle si vive un giorno solo e quando son le sei di sera si han già le palle piene”.

In questi anni abbiamo dovuto subire innumerevoli letture di slide esplicative e (soprattutto) giustificative delle spese incomprimibili e dei tagli subiti. La frase che resterà scolpita nella nostra memoria sarà: “Avremmo voluto fare questo e quello ma non abbiamo potuto!”. “Sì, in campagna elettorale avevamo promesso che avremmo fatto tante cose, ma avevamo i debiti da pagare! [e non lo sapevate?] e poi ’sto patto di stabilità che ci lega le mani! [e non sapevate che c’era?] Pensate, cari cittadini: cinque anni fa avevamo scommesso sul Piano regolatore, prevedendo venti milioni di opere da realizzare... che disdetta, poi, che c’era la crisi [già da tre anni, del resto, ma evidentemente non volevate crederci] e c’è ancora oggi e non abbiamo combinato un tubo!”. Anche questa sera, il “triennale” è da meno di quattro milioni, per la precisione da 3,85: si è sgonfiato come un soufflé, anzi, come un copertone bucato! E chiamarlo triennale, tra l’altro, è offensivo per il triennale stesso. Prima di tutto, è vuoto per due terzi, perché il 2016 e il 2017 sono in bianco: in pratica, secondo voi quest’anno si faranno 3,85 milioni di lavori, poi ci si siede e ci si riposa per un paio di annetti. Poi, stavolta siamo passati dal “libro dei sogni” all’“opuscolo dei desideri”: avete confezionato un elenco di lavori che per tre quarti (2,8 milioni su 3,85) dovrebbero essere coperti da contributi regionali o “di altri”, lasciando agli oneri di urbanizzazione (sempre aleatori!), per esempio, l’intervento sul cimitero di San Giorgio: vuol dire che il Sindaco farà un’ordinanza per istituire il divieto di decesso dei nostri compaesani, vista la mancanza di spazi per le sepolture.

Affrontare il capitolo “DEDA srl” sarebbe – diciamolo – come sparare sulla Croce Rossa. Neppure attribuire all’assessore Amati la salvifica delega all’urbanistica ha prodotto frutti: povera assessora, a cui hanno servito la pietanza avvelenata Tante “sane” (si fa per dire) aspettative naufragate, anche in questo caso, per colpa della crisi, tanti progetti soffocati nella culla! Così tanti erano i progetti che a ogni programmazione si spostavano e cambiavano (tranne, naturalmente, il palazzetto dello sport, del quale non c’è traccia): una vera e propria giostra di progetti, ma che dico progetti, di titoli! Sì, perché oltre alla nomenclatura, in concreto, alla fine non si è mai visto niente di niente. Ah, giusto: dimenticavamo la “mezza rotatoria” di via Gorghizzolo, che sarà destinata a passare agli annali dei Lavori pubblici come fulgido esempio del genio italico e carrarese!

Arriviamo così alla sceneggiata di fine mandato della “crociata” sulla fusione e sulle proprietà salvifiche dei contributi straordinari che ne potrebbero derivare. Probabilmente, il “crociato della fusione” neppure si rende conto che la sua fanatica azione rappresenta l’ufficiale autocertificazione del totale fallimento delle politiche di bilancio che sarebbero dovute essergli affidate. L’affresco a tinte fosche con cui dipinge la situazione, di fatto è solo il tentativo di “scaricare il barile”, verso lo Stato centrale, verso la Regione, verso il Patto di stabilità e verso il destino cinico e baro, che ce l’ha proprio con noi e penalizza le entrate. Ma ricordiamo anche il graduale e inesorabile aumento delle aliquote delle imposte locali e il margine minimo di un ulteriore possibile aumento (fatta salva, naturalmente, la doverosa sommossa popolare che seguirebbe). Ne consegue una domanda (retorica): se non ci fosse questa possibilità della fusione, tanto patrocinata e enfatizzata, per salvare i servizi, altrimenti a rischio, e coprire i costi delle necessità emergenti, come farebbe fronte alle esigenze di bilancio, visto che ha già munto a dovere la “vacca-cittadino” fino allo sfinimento? O, meglio ancora: se non ci fossero contributi straordinari, la patrocinata fusione sarebbe altrettanto opportuna e/o necessaria?

Possiamo comunque notare che quella stessa improvvisazione che l’ha fatto da padrona in questi anni si ripropone anche nelle ipotesi proposte: ovvero, destinare i fantomatici contribti decennali alla copertura di parti sostanziali della spesa corrente, cioè impegnare risorse “a termine” in impegni strutturali per coprire spese costanti e correnti: la tipica politica da “dopo di noi il diluvio!”. “Tiriamo a campare per un po’ di anni e poi, quando i finanzamenti straordinari finiranno… be’, noi non ci saremo più e chi ci sarà… pelerà la sua gatta!” (teoria interessante, peraltro già dichiarata e certificata pochi giorni or sono anche dall’ospite sindaco di Quero Vas).

È ovvio, quindi, dichiarare che questo bilancio di previsione è invotabile.

Concludo, però, con un auspicio e un augurio. L’auspicio è quello di un cambiamento e un rinnovamento veri tra sessanta giorni. L’augurio a tutta la nostra comunità è quello di poter avere finalmente, e di nuovo, un’amministrazione con un progetto: concreto per poter rispondere ai bisogni urgenti e immediati di molti, ma anche con sufficiente respiro per ridare a tutti noi, cittadini carraresi, la prospettiva di sviluppo che ci compete e ci meritiamo.

Grazie.



Consiglio comunale, 30 aprile 2015
Conto consuntivo 2014
Dichiarazione del consigliere Moreno Salvò

Presidente, colleghi consiglieri,

stasera davvero, finalmente, partecipiamo al termine del doppio mandato dell’amministrazione Vason. Siamo già in clima elettorale e tra trentadue giorni abbiamo tutti la speranza che si possa aprire una nuova stagione per la nostra comunità.

Questa mia è una dichiarazione che lascerà ai colleghi, se ne avranno la volontà e ne sentiranno la necessità, la macabra analisi di qualche numero contenuto nei documenti contabili nel vano tentativo di trovare qualche pulce da cavare. Questo mio breve intervento, visto che si analizza e si dovrà votare un consuntivo, vuole essere una dichiarazione solo politica, che, in quanto tale, non attende né risposte né repliche. Tutto quello che avevate da dire e, soprattutto, da fare di positivo per la nostra comunità, non lo avete detto né fatto in cinque anni, mi verrebbe da dire in dieci anni, e, ribadendo quanto già detto un mese fa, mi sembrerebbe tardivo, stucchevole e del tutto fuori luogo aspettarsi che il Bilancio di questo doppio mandato avesse più di qualche misero aspetto positivo rispetto al gravoso deficit che lascia in eredità alla prossima amministrazione.

In chiusura del doppio mandato ricevuto dai cittadini il conto consuntivo che lei chiude, egregio presidente, è pesantemente negativo e la responsabilità è tutta vostra. Magari con sfumature diverse, ma ognuno di voi, componenti il gruppo di maggioranza consiliare, ne porta un pezzo sulle spalle, non foss’altro che per l’inerzia con la quale avete lasciato navigare la barca amministrativa a discapito dei nostri cittadini. Lei, presidente, porta il peso più greve, perché lei si è scelto gli assessori e su di lei pesa la responsabilità anche del funzionamento della Giunta e di quanto ognuno dei suoi assessori ha gestito in questi anni su suo mandato e delega.

Veniamo al sodo. Farò solo alcuni esempi.

Nel corso di questi anni siamo passati, ovviamente a nostro giudizio, dal viaggiare a vista al viaggiare alla cieca e ora lasciate la barca nelle secche. Il vostro programma ammnistrativo è stato pressoché totalmente disconosciuto e non attuato. La totale assenza di capacità di programmazione è il vostro marchio di fabbrica.

Vi siete trincerati, a ogni occasione di discussione su conti e bilanci, dietro l’incertezza dei finanziamenti statali e dietro le pastoie dei vincoli del famigerato “Patto di stabilità” per trovare la scusante adatta per la vostra inconcludenza. Ovvio che io parli della inconcludenza nel realizzare cose perché, invece, quando si è trattato di far pareggiare i conti di bilancio siete sempre stati molto efficienti. Non a caso vantiamo un buon record di presenze ai piani alti delle classifiche provinciali che riguardano le tasse e le imposte: aliquote IMU, TASI e addizionale IRPEF ci hanno resi famosi a largo raggio. Noi Carraresi siamo anche molto “ricicloni”, ma, quando poi ci arrivano le fatture sempre più salate, anno dopo anno, ci accorgiamo che c’è anche chi, evidentemente, riesce a fare utile con i nostri rifiuti e a metterlo da parte alla… nostra salute!

Il “Patto di stabilità” sarà, come dite voi, un grosso handicap, ma lo è per tutti, o quasi, gli 8000 e più comuni italiani. Noi pensiamo che il “Patto di stabilità” sia uno strumento e che, come tutti gli strumenti, debba essere conosciuto ed adoperato per quello che è: potrà essere persino pessimo ma è con quello che si ha a che fare.

Venirci a dire che abbiamo quasi due milioni e mezzo in cassa ma che non è stato possibile spenderli per colpa del “Patto di stabilità” significa voler far passare da fessi i cittadini. Diciamo invece, molto semplicemente, quasi pacatamente, che se aveste padroneggiato lo strumento e aveste avuto una programmazione non dico ottimale, ma almeno decente, avreste potuto ottenere qualcosa di utile per la comunità. Diteci: che senso ha avuto svendere la farmacia di Terradura per poi mettere il denaro nel cassetto? Avevamo suggerito di conservarla e migliorarne la gestione che avrebbe potuto generare un utile annuo ma, niente, svenduta! Diteci: che senso ha avuto supersvendere il vecchio campo di calcio di Terradura per poi non riuscire ad investire un centesimo nella frazione? Il “sacco di Terradura”, potremmo chiamarlo, completato dalla misera operazione para-urbanistica che ha ridotto lo spazio verde pubblico a disposizione di tutti. Solo pochi esempi, ma potremmo continuare, di risorse rastrellate e rese improduttive, mentre continuavate ad aumentare le tasse.

Egregio presidente, la sua scelta dell’assessore al bilancio (e altro) è stata la più azzeccata: sarebbe impossibile concepire un metodo più scientifico per fare danni. Vogliamo sottolineare la qualità delle relazioni intercorse con l’ULSS e il sensibile miglioramento (!) dei servizi ai cittadini, esemplificato dalla scomparsa dell’UTAP a Santo Stefano e dalla perdita dell’ambulatorio medico a Terradura? Vogliamo accennare alla gestione delle relazioni con la scuola, con la vostra pessima doppia scelta (prima con Battaglia e Galzignano e poi con Cartura e San Pietro Viminario) che ci sta facendo correre il rischio di rimanere, una volta di più, in mezzo al guado? Verrebbe da definirvi, e quasi ce ne dispiace, avendo a che fare con navigate persone con quarant’anni di esperienza politica, “dilettanti allo sbaraglio”.

Ma, poiché lo sfascio non era completo e non era ben realizzato, ecco che ti inventano l’affaire fusione: giusto perché, non essendoci riusciti gradualmente, un po’ per volta, ’sto Comune di Due Carrare lo possiamo sempre far sparire dalle carte geografiche fondendolo con i “limitrofi”.
Geniali!

Geniali e anche creativi: pensate che, probabilmente, siamo l’unico comune d’Italia a poter vantare un esemplare di “mezza rotatoria” inutile. Sarebbe stata inutile e sicuramente non prioritaria se fosse stata intera, pensate ora la “mezza rotatoria” quale servizio offrirà ai nostri cittadini. Pensata per garantire maggiore sicurezza, a vostro dire, costituisce ora un pericolo aggiuntivo: un vero capolavoro, che affonda nel solco dell’inconcludenza più totale, tanto per fare solo un accenno alla conduzione dei lavori pubblici.

Siete stati ottimi inauguratori: avete inaugurato questa “Casa dei Carraresi”, che avete trovato pensata e progettata. Ci domandiamo come avrebbe potuto mai farne senza l’assessore al sociale (unico, per altro, a aver sfruttato bene le risorse a lui affidate) e che cosa si sarebbe inventato in sostituzione. Avete inaugurato l’ambulatorio multiplo di Santo Stefano, ma non siete stati in grado di potenziarne i servizi anzi, siete riusciti anche a diminuirli. Ma verrebbe da citare almeno la batteria di loculi che, a Terradura, attende un esito dalla ricorrenza del 2 novembre; ma che saranno mai sei mesi di fronte all’eternità? Ecco, mi sono appena smentito: siete anche quelli che i lavori li iniziano, ma solo per farli vedere: poi li piantate lì!

Vogliamo parlare un attimo della situazione dei nostri dipendenti comunali e della situazione della nostra pianta organica? Solo un accenno: dico, la carriera lavorativa di una persona ha un inizio ed ha una fine. Solo voi non sapevate che alcune figure chiave del nostro organico sarebbero andate in pensione? Non vi è neppure passata per l’anticamera del cervello la necessità di una sostituzione adeguata? Avete idea di come sono costretti ad affrontare questa tornata elettorale? Ma anche questo corrisponde al vostro “modus administrandi” (“quam ut administrare”) sempre confermato: programmazione zero!

Ribadisco quanto detto un mese fa: apparite senza prospettive positive e con l’apertura mentale e temporale della famosa farfalla di Altan. In questi anni, ci avete abbonati al cineforum delle letture di slide esplicative delle spese incomprimibili e dei tagli subiti, alla luce dell’“avremmo voluto fare questo e quello… ma non abbiamo potuto”: dalla “giostra” di titoli (perché chiamarli progetti è eccessivo, visto che della loro realizzazione non si è vista l’ombra) alla “polpetta avvelenata” dei rapporti con la DEDA srl servita insieme con l’assessorato all’urbanistica. Ma tanto altro ci sarebbe da dire: l’abbandono delle aree verdi e gli sfalci sempre fuori tempo massimo, la manutenzione delle strade da schifo, le frazioni e le località abbandonate, la mai compiuta sicurezza delle nostre scuole, la mala gestione degli spazi pubblici. Però siete riusciti a trovare, nelle pieghe di un bilancio dove nulla può essere compresso, settemila e passa euro per mandare nelle case il “Bilancio di fine mandato”, al solo scopo di farvi un po’ di propaganda a costo zero (per voi).

Concludo e anche stavolta, per l’ultima volta, voglio rinnovare il mio personale augurio alla nostra comunità di poter avere finalmente, e di nuovo, un’Amministrazione con un progetto: concreto per rispondere ai bisogni urgenti ed immediati di molti, ma anche con sufficiente respiro per ridare a tutti noi, cittadini carraresi, la prospettiva di sviluppo che ci compete e ci meritiamo. Un’Amministrazione onesta e responsabile, che dica di voler fare ciò che sarà realmente in grado di fare, un’Amministrazione che abbia sempre attenzione per ogni singolo carrarese e per ogni famiglia carrarese e che la sappia coniugare con l’interesse collettivo della Comunità.

Grazie.